E’ passata una settimana dalo sposalizio più improbabile della storia. Beh, almeno della nostra storia.
Matrimonio senza marcia, senza viaggio di nozze, senza chiesa e senza ristorante. Ma con un immenso amore e un gigantesco abbraccio.
E’ stata una settimana di decompressione e di organizzazione, e ancora dobbiamo ringraziare quelli che – una settimana fa – sono entrati nella nostra famiglia. Perché come ho ripetuto molte volte in questi giorni, la famiglia che si è formata ufficialmente il 3 settembre 2022 nel bosco di Vacone Che non è quella formata da Beata Golenska e Arnaldo Casali, ma quella formata da tutti quelli che si sono riuniti, incontrati, commossi e divertiti insieme.
Quello che è successo una settimana fa è un vero miracolo: siamo riusciti a riunire persone provenienti da contesti completamente diversi: c’è chi veniva dall’Italia, dalla Polonia, dall’Inghilterra, dall’Iraq, dal Kenia. Amici di vecchissima data e colleghi di lavoro, parenti con cui convidiamo la vita quotidiana e parenti che non vedevamo da vent’anni. Personaggi del mondo dello spettacolo conosciuti grazie al Terni Film Festival e divenuti amici veri, compagni di avventure dell’Istess, gli amici e i parenti di Vacone che hanno organizzato tutta la festa (davvero è stato un matrimonio in famiglia: pranzo, addobbi, fedi, sito internet, tutto è stato fatto da zii e cugini!).
Ma c’erano anche persone che non frequentiamo, che non vedevamo da anni e anni, ma avevamo tanta voglia di vedere. Si parla spesso dei matrimoni e dei pranzi di famiglia come qualcosa di odioso, in cui si è costretti a vedere gente di cui non ti importa nulla. Per noi è stato esattamente il contrario: è stato il momento in cui abbiamo potuto abbracciare tutte le persone che abbiamo voglia e bisogno di abbracciare.
Sotto questo profilo quello che è successo sabato è stato un miracolo. Perché anche con le persone che non vedevamo da tanto tempo, non si è trattato di una “rimpatriata”: non c’è stato l’effetto “compagni di scuola” (nemmeno con i compagni di scuola, che erano almeno quattro) ma di una rinascita. Qualcosa di fresco e totalmente nuovo, pieno di vita e di energia. Non abbiamo fatto un tuffo nel passato ma nel futuro.
Le celebrazioni hanno sempre un che di funereo, proprio perché si celebra ciò che è stato. Lo sposalizio è di per sé invece una festa che celebra un inizio, ma in realtà nel caso nostro non era così perché siamo una famiglia già da due anni. Quindi, come ho ripetuto tante volte, per noi il nuovo inizio non era la coppia di sposi ma la famiglia che si è riunita – e si è formata – per quest’occasione.
Devo anche aggiungere che tra le sorprese più belle che ho avuto, c’è stata la presenza della testimone del rito civile. Nei giorni precedenti al matrimonio avevo scritto almeno due post-invettiva per sfogare la delusione di non avere – al rito religioso – nessuno dei due testimoni del primo.
Per questo siamo immensamente grati a chi è venuto entrando a far parte della famiglia BeaWedding!
Ci sarebbe piaciuto ringraziare e presentare tutti i presenti, uno per uno. Non ce l’ho fatta sia per questioni di tempo, inteso sia come minutaggio che come meteo. Ci proponiamo di farlo qui, e di riuscire a riunire ancora questa bellissima famiglia. I cui componenti, d’ora in poi, potranno aggiungere al loro cognome Beawedding! Dopotutto, non c’è due senza tre. E la famiglia va riunita almeno una volta all’anno!
Arnaldo Beawedding
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