Una cosa era certa. Le fedi dovevano essere speciali.

Da quando a Bussolengo un orefice ha creato le fedi con la Rosa di San Valentino – marchio ideato dal sindaco Paola Boscaini e ispirato al mio romanzo Valentino. Il segreto del Santo innamorato – abbiamo deciso che le fedi nuziali dovevano avere quella Rosa.

Ci conoscevamo da appena un anno, io e Beata, quando vidi per la prima volta quei bellissimi anelli. A differenza di tutti gli altri gadget del marchio (dalla rosa stessa ai ravioli, dalle monete alle scarpe, dagli asciugamani alle pantofole fino allo zinale) di quello non potevo avere una copia, perché costava decisamente troppo. Ma prima o poi…

Quando abbiamo deciso di sposarci abbiamo accarezzato a lungo l’idea di andare a Bussolengo e farci fare quegli anelli, anche se in realtà non si trattava di fedi nuziali, ma di anelli con brillanti. Quel che è certo è che  – come sempre – si è fatto tardi, e ci siamo ridotti a meno di un mese dalla cerimonia a non averci messo nemmeno piede, a Bussolengo. Così abbiamo iniziato a girare le gioiellerie di Terni e di Roma, chiedendo se fosse possibile incidere sopra all’anello il “restyling” ternano del progetto veneto, realizzato nel 2019 da Valentino Maltese per la copertina del mio libro Sulle tracce di Valentino, che avevamo fatto stampare anche in vari gadget autoprodotti (tra cui i braccialetti di lattice che durante il rito civile ci siamo scambiati al posto delle fedi) e che nel 2022 è stato adottato dall’Istess per il Valentine Fest (finito anche sulle medaglie del Premio San Valentino).

Tutti i gioiellieri che abbiamo visitato ci hanno detto che non è assolutamente possibile incidere un disegno sopra alla fede, ma che ci saremmo dovuti accontentare dei tradizionali nomi + data incisi all’interno.

Intanto Beata mi aveva mandato, per pura curiosità, delle fedi con inciso un mappamondo diviso in due. Io avevo utilizzato la foto che mi aveva mandato Beata per un post su facebook in cui non ricordo nemmeno che cosa avevo scritto, ma probabilmente – in qualche modo – avevo annunciato le imminenti nozze.

Quel post ebbe un grandissimo successo proprio a causa delle fedi nell’immagine e tutti gli amici hanno iniziato a dirmi: “Ma quelle sono le vostre fedi? Sono bellissime!”.

A quel punto – come dire – mi sembrava brutto deludere quelle aspettative. “Ma no, è una foto a caso presa da facebook…” avevo risposto all’inizio. Poi dico a Beata: “Ma se le facessimo davvero così, le fedi?”.

Beata, con la sua consueta efficienza, le trova subito su internet e cerca il modo di riuscirle a comprare online. Parliamo ormai della prima settimana di agosto: riceverle a casa per il 3 settembre era impossibile. Siccome vengono prodotte da una coppia di ucraini che vivono in Polonia, a un certo punto parte l’idea di approfittare dell’imminente viaggio in Polonia per andare in questo paesino sperduto dell’est a cercare questa coppia (con lei, peraltro, incinta) e comprare le fedi. Anche se le problematiche sono tante: sia l’affidabilità dei produttori (che peraltro vogliono il pagamento anticipato di almeno la metà) sia il luoogo, che è davvero sperduto e praticamente irraggiungibile con i mezzi pubblici.

Beata cerca altre ipotesi, ma niente: ottenere le fedi-mappamondo entro la data delle nozze è impossibile. Ventiliamo persino l’idea di scambiarci durante la messa due fedi “finte” in attesa che siano pronte quelle vere. Perché è un pecccato: ci siamo conosciuti in giro per il mondo, lo abbiamo girato insieme in questi sei anni. Lei viene dal nord d’Europa, io dal sud. Quelle fedi avrebbero davvero un significato profondo. Ma ci abbiamo pensato decisamente troppo tardi.

Nel frattempo giriamo tutta Roma e tutta Terni in cerca di alternative, ma le gioiellerie stanno ormai chiudendo tutte per ferragosto e non troviamo nessuna ipotesi che vada appena oltre la mediocrità. In pratica ci troviamo a valutare fedine insignificanti e anonime, senza peraltro nemmeno aver deciso se farle bianche (come piacerebbe a Beata) o gialle (come preferirei io).

Nel frattempo mia madre mi avrà ripetuto almeno tre o quattro volte: “Perché non vai da tuo zio Giorgio, che è pure di Vacone?”.

E io non ci vado da Zio Giorgio perché mi vergogno. Non ci parlo da trent’anni – ero ancora un bambino – e non so nemmeno se si ricorda ancora di me.

Alla fine, il 10 agosto, mi arrendo. Dopo l’ultimo fallimentare tentativo passo per caso di fronte alla sua gioielleria e dico: “Vabé, a questo punto entro. Non ho più niente da perdere”.

Come entro mi si fa incontro il socio. Lui però, dal laboratorio mi vede e fa: “Lascia, è per me”. E io: “No no ma a me va bene anche lui”.

Giorgio arriva sorridente e mi chiede che cosa può fare per me.

“Mi sposo e cerco le fedi, ma so già che non si possono fare come le vorremmo noi”

“Sentiamo. Non è detto che non si possa”.

“No, ma già lo so che è una cosa assurda”.

“Dimmi”

“Vorremmo le fedi così” – e gli mostro la foto delle fedi con il mappamondo.

“Che problema c’è? Le facciamo”

“Davvero si può? Puoi inciderle sopra?”

“Certo”

Subito mi allargo: “Ah… e per caso, sulla parte che rimane vuota… potresti incidere anche questa rosa?” e gli mostro il logo di Valentino.

“Certo, non c’è alcun problema”.

“Ah. Eh, ma non ce la fai per la data in cui mi servono”

“Quando ti servono?”

“Per il 3 settembre”.

“Certo che ce la faccio. Male che vada te le porto direttamente a Vacone”

“Uhm… tu però a che ora chiudi? Perché Beata arriva con il treno delle 19.30 e domani partiamo per la Polonia”.

“Veramente volevo chiudere proprio alle 19.30 per andare alla festa di Vacone…”

“Ah.. anche noi in realtà”.

“E allora mi porto l’anelliera, e alla festa misuriamo le dita e ci mettiamo d’accordo”.

Detto Fatto.

L’unica incognita rimaneva il colore. Beata continuava a preferire l’oro bianco, io quello giallo. Alla fine decidiamo di farne una gialla e una bianca: come la bandiera del Vaticano. Il luogo in cui – dopo aver vissuto lontani per 4 anni – ci siamo ritrovati insieme.

QUI IL POST DEL 4 AGOSTO 2022
In cui racconto un sogno in cui – come nella realtà – ad un mese dal matrimonio non avevamo ancora preparato nulla: né fedi, né vestito, né partecipazioni. E a corredo del post avevo messo l’immagine che in seguito ha ispirato le nostre vere fedi!