Carissimi Arnaldo e Beata,

credo che possiate immaginare quanto mi sia divertito solo a “vedermi” per qualche minuto davanti a voi in questo giorno di festa nei panni del sacerdote di Casomai!
Purtroppo per motivi non strettamente dipendenti dalla mia volontà non potrò essere presente all’evento ma lo sarò col cuore, quel cuore che tanto mi lega alla vostra amicizia, al festival di Terni, alle tematiche del film.
Confesso che in questi anni molti aspetti personali della mia vita abbiano maturato grandi cambiamenti ma la cosa che mi appare più stravagante è che, nonostante il tempo trascorso, l’omelia del sacerdote, e quindi quel viaggio nella comprensione della felicità nella società del profitto, è ahimè ancora valido e nulla è stato fatto da chicchessia per migliorare le condizioni delle famiglie italiane. Sta ancora solo a noi impegnarci concretamente facendo sacrifici e credendo ancora a quel battito di cuore che i romantici continuano a chiamare amore, che non è altro che sposare fino in fondo quei valori radicati e trasmessi dalle nostre famiglie.
Allora è questo l’augurio più sincero che vi porgo: credeteci, credeteci fino all’inverosimile. Colgo l’occasione per abbracciarvi tutti, in particolar modo la tua mamma e il suo fragile cuoricino, serbate un bicchiere di vino per me per brindare alla prima occasione e rimediare a quest’assenza.
Viva gli sposi! Tanta felicità!

Alessandro D’Alatri